Lisa Montgomery: la vera storia

Questo è un post diverso dagli altri miei ma è qualcosa che ho sentito di dover scrivere, una storia che mi è entrata nel profondo e ho avuto il bisogno di mettere nero su bianco.
Quella di Lisa Montgomery.

Negli scorsi giorni abbiamo sentito parlare di lei in quanto prima donna, dal 1953, ad essere stata giustiziata negli Stati Uniti. Abbiamo letto dell'agghiacciante crimine di cui si è macchiata nel 2004, un brutale omicidio: Lisa Montgomery nel 2004 strangolò una ragazza di 23 anni, incinta all’ottavo mese, le tagliò il ventre, estrasse il feto e fece poi ritorno a casa fingendo che quella bimba (nata comunque sana) fosse sua.
Un delitto terribile che mi ha colpita al punto tale da sentire il bisogno di approfondire cercando di “capire” – sempre che fosse possibile – cosa avesse spinto una donna a compiere ciò. Certo di primo impatto ti dici “una pazza!”. Infatti, era sì pazza, o meglio utilizzare il termine corretto, malata. Era una persona gravemente malata ma ciò che stava dietro Lisa, la sua storia, e le ragioni della sua malattia, era di quanto peggio potessi pensare. Mio malgrado mi sono trovata a leggere l’inferno in cui era vissuta fin dalla nascita, le torture, gli abusi, le violenze sessuali, … storie che mi hanno rivoltato lo stomaco e fermato il cuore.
Ho provato un estremo dolore per lei e sentito una sorta di dovere di raccontare la sua storia.

Chi era veramente Lisa Montgomery e solo così si può comprendere cosa c’è dietro un crimine del genere.
Magari può apparire un caso distante dalla nostra vita ma infondo non lo è poi così tanto perché dietro a questa terribile vicenda c’è la storia di una bambina, una bambina abbandonata a sé stessa tra le mura di una casa degli orrori e che nessuno ha mai saputo/voluto aiutare.
Lisa era una bimba dolce e sensibile, dagli occhi blu, i capelli biondi e un bellissimo viso, come si vede dalla sue prime foto di infanzia e come viene descritta dalla sorella maggiore che di lei si occupava e la proteggeva dalle botte e dagli abusi. Una sorella di soli 4 anni più grande, che si innamorò di quella piccola neonata dal primo momento che la vide e decise che il suo compito era quello di difenderla e prendersene cura. Il destino però le divise, la sorella maggiore a 8 anni venne affidata dagli assistenti sociali alla famiglia affidataria, Lisa rimase in balia della madre.

Lisa era una bimba nata con la sindrome feto-alcolica data dal pesante stato di alcolismo della madre. Una donna alcolizzata e sadica che la torturava e la puniva per ogni banale motivo, oltre ad attorniarsi da uomini violenti che di lei hanno abusato, sempre più, sempre peggio, in una spirale infernale di violenze indicibili. Compiuti in particolare dal suo patrigno che arrivò persino a costruire un capanno dove abusare di lei indisturbato, in diverse occasioni anche insieme ai suoi amici in violenze di gruppo terribili. Lei aveva 11 anni.

Spinta dalla madre a 18 anni a sposare il suo fratellastro (figlio dell'ennesimo marito della madre) le violenze non finirono. Era un violento anche lui, la picchiava e la stuprava di continuo registrando le violenze. Video-cassette che, chi ha visto, ha descritto come un film d'orrore per le violenze, le urla di lei, la pena... e non vado oltre.

Gli abusi hanno portato Lisa a dissociarsi dalla realtà quale (unica) forma di protezione e questa la sua diagnosi: disturbo bipolare, disturbo da stress post-traumatico complesso, disturbo dissociativo e lesione cerebrale traumatica. Ecco chi era Lisa. Domandarsi se corretto giustiziarla apre un altro dibattitto ma il punto sul quale desidero soffermarmi io è un altro: l’infanzia va protetta più di ogni altra cosa e questo è un dovere di tutti noi. In questo caso hanno fallito in molti (assistenti sociali, insegnanti, parenti, etc.) e da tutto questo orrore almeno una lezione andrebbe appresa: nessuno deve tacere o fingere di non vedere quando c’è un bambino che subisce abusi. I bambini sono innoncenti, puri e non chiedono che il nostro amore ed inoltre... sono il nostro domani.

Vorrei concludere citando il titolo di un articolo del New York Times dedicato al caso “Punch After Punch, Rape After Rape, a Murderer Was Made” e come detto da sua sorella Diane Mattingly “Lisa non era la peggiore delle peggiori, era la più spezzate delle persone spezzate”.

Che riposi in pace, povera Lisa Montgomery e povera colei che incrociò la sua strada con tutto l'orrore che Lisa si portava dentro.

Fonti:
Lisa Montgomery: Looking for answers in the life of a killer BBC News, Washington, 13.01.21
My Baby Sister Lisa Did a Terrible Thing. We Shouldn't Have Killed Her For It ELLE.COM, 13.01.21
Who is Lisa Montgomery’s sister Diane Mattingly?, The USA Sun, 14.01.21
A “Prisoner of War” Story: The Life and Captivity of Lisa Montgomery Ms Magazine, 11.01.21
Punch After Punch, Rape After Rape, a Murderer Was Made, The New York Times, 18.12.20

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