FINALMENTE... MOVIES!

Le vacanze di Natale sono sempre state per me molto preziose, un periodo sacro dedicato solo a cose piacevoli e tanto relax. Un oasi da tutto il resto dove il lavoro è un pensiero lontanissimo (quasi estraneo), gli impegni pochi e soprattutto niente corse o stress. A questo si aggiungono scorpacciate di biscotti e di film, come già scrivevo nel post It's Xmas.. slow down and watch movies.



Certo il "binge watching" negli scorsi due anni non ha avuto un grande successo, con la bimba piccolina c'era poco tempo anche solo per pensare di potersi riservare uno spazio temporale sufficientemente lungo per guardare un bel film (e magari anche vederlo tutto in una sola volta!). Soprattutto perché il mio peperino alla sera si carica e metterla a nanna è sempre stata un'ardua impresa fatta di 1000 rituali, che non sto qui a raccontare, ma che prendono parecchio tempo (sottolineo parecchio). Finalmente ora che si avvicina ai tre anni la storia è un po' cambiata, lei è sempre superenergica alla sera (le ore 8:00pm l'accendano sempre come per magia - sarà che è nata alle 8:00 di sera?) ma non c'è più bisogno di troppi rituali e a nanna non tarda tanto.

Tutto questo giusto per dire che ho fatto una bell'astinenza da film durata quasi tre anni ed era ciò che mi mancava di più, davvero! Così ecco che con l'arrivo della vacanza di Natale mi sono rifatta, finalmente il tempo sufficiente per mettersi in poltrona c'era, le sere erano belle lunghe (anche perché al mattino tutti noi dormivamo profondamente, bimba compresa) e via che ho messo mano, anzi occhi, sulle tante registrazioni archiviate nei mesi. Goduria!

Finalmente ho visto i due film di DiCaprio che mi mancavano: The Wolf of Wall Street, che gli ha dato finalmente il tanto atteso OSCAR, e The Revenant. Certo non potevano essere più diversi questi film ma visti nello spazio di due serate era ancor più evidente la bravura del nostro caro Leo. Sì ho sempre detto che è un attore grandioso e capace di interpretare qualsiasi personaggio e sempre in modo perfetto (al contrario di Tom Cruise che alla fine interpreta sempre lo stesso tipo di personaggio e alla stessa maniera).
Leonardo DiCaprio è un attore da Oscar e più di qualsiasi altro lo meritava. Inoltre tutti ma proprio tutti, i suoi film sono bellissimi con regie fantastiche. Quindi la notte degli Oscar del febbraio 2016 ho gioito per lui, oltre ad aver adorato l'abbraccio e la commozione di Kate Winslet che quella sera lo accompagnava sul tappeto rosso. Una scena memorabile ed emozionante per tutte le "innamorate croniche" di Titanic.


Dunque eravamo a The Revenant di Alejandro González Iñárritu e (2015) a The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese (2013). Già i registi una garanzia, se poi ci aggiungi Leo, l'opera è fatta. Un film totalmente selvaggio, avventuroso, duro e crudo, silenzioso ed essenziale il primo; l'altro chiassoso, esasperante, logorroico, rapido, esagerato. Davvero agli opposti, eppure DiCaprio incredibile in entrambi i ruoli, così realistico nei panni del cacciatore esploratore dei primi anni del '800, quanto in quelli del broker di Wall Street di fine anni '80.

The Revenant è un film a tratti pesante, non noioso, ma difficile da seguire, i dialoghi sono pochi, l'ambiente è ostile e duro, d'altra parte la storia narra di sopravvivenza ed è naturale che non vi siano eccessi, tutto è ridotto all'essenziale. Una vera avventura in un modo che non permetteva realmente di vivere altro. Siamo nel 1820 in North Dakota, ci sono gli indiani, i soldati americani e quelli francesi, ci sono gli esploratori-cacciatori interessati solo a fare qualche soldo con le pellicce e ci sono gli orsi. E' proprio un orso un "personaggio" importante e centrale (sui cui molto avevano puntato anche nella propaganda) che lotta con il nostro povero DiCaprio/Hugh Glass riducendolo molto male, pressoché morto. Il clima è spietato, si gela dal freddo dal ghiaccio e dalla neve, gli uomini sono selvaggi e rudi ma la parola data conta quanto il peso di un tradimento. Ecco quindi che l'infimo tradimento subito, darà la forza a Glass per affrontare l'avventura-odissea e portare a termine la sua vendetta.
Non ci sono tanti dialoghi, pochissime parole quelle espresse da DiCaprio in tutto il film, la forza della sua interpretazione è tutta nella sua fisicità e nel realismo con il quale entra nei panni di Hugh Glass e nella sua lotta alla sopravvivenza. Infatti ha dovuto sopportare anche DiCaprio le condizioni estreme del set, il freddo e le temperature glaciali, immergersi in acque gelide, tant'è che pare si sia stato anche ammalato e da malato continuava a girare per rendere più realistico il ruolo. A proposito delle difficoltà che ha dovuto superare c'è un interessante articolo su ilpost.it > http://www.ilpost.it/2015/12/26/dicaprio-the-revenant/
Insomma bravo, bruto-sporco-selvaggio Leo!


Poi c'è il Lenardo DiCaprio di The Wolf of Wall Street e qui il film è... W H O A !
Straripante di tutto, di dialoghi, di momenti, di droga, di prostitute e di droga ancora e altre prostitute pure. Ti travolge e non ti molla, tanto che te lo porti in testa per qualche giorno manco ti fossi presa anche te il quaalude "non sapete cos'è?" Nemmeno io prima di vedere il film.
Mentre lo guardi dici: "no ma non può essere vero!" Invece pare sia vero tutto o almeno così sostiene Jordan Belfort, che dei suoi eccessi ne ha scritto un libro, libro che poi è stato ripreso per farne il film e la voce over di DiCaprio narra proprio ciò che Belfort ha scritto. Insomma una vita a 1'000 dove ogni trasgressione è estrema. Fondamentalmente Jordan Belfort lo si può descrivere così: un drogato sempre strafatto*, malato di soldi e di sesso con però, in positivo, una mente brillante che lo porta a fare un sacco di soldi, non certo in modo legale e non senza fregare gli altri. Insomma un Gran Bastardo!

*Per farsi un'idea, questo era il suo giro: "On a daily basis I consume enough drugs to sedate Manhattan, Long Island, and Queens for a month. I take Quaaludes 10-15 times a day for my "back pain", Adderall to stay focused, Xanax to take the edge off, pot to mellow me out, cocaine to wake me back up again, and morphine... Well, because it's awesome."

Il film è a volte fastidioso, le donne non ne escono benissimo, diciamo che sono quasi tutte prostitute e usate quindi esclusivamente per sesso. Le droghe sono davvero troppe e i soldi a palate, beh quelli sono belli, ma se il risultato è ottenere una vita di quel tipo, ne faccio anche a meno. La prova che quando si vive di eccessi si perde davvero la luce della ragione e, in questo caso, si raggiunge l'oscenità.
Nel complesso però un bellissimo film perché Scorsese è un genio della black comedy che sa mostrare fino infondo il mondo che rappresenta e con il giusto ritmo, la giusta narrazione e un grande trasporto.


Oltre a queste due opere, un altro film che mi ha colpito molto nel "mucchio" della mia scorpacciata di film, è stato American Sniper (2015) e anche qui dietro c'è un grande regista Clint Eastwood e una bella interpretazione da parte di Bradley Cooper.
Storia vera pure questa ma di tutt'altro tipo, narra della guerra in Iraq - assurda, triste, orribile guerra. Il protagonista è Chris Kyle, cecchino formidabile dei Navy Seal, il migliore della storia dell'esercito degli Stati Uniti, ma non bisogna pensare a lui come uno spietato assassino, tutt'altro è un uomo che sente il peso di ciò che fa e lo vive profondamente ma crede nella guerra che sta combattendo, che gli altri sono i cattivi e l'America e i suoi ideali sono quelli giusti e da difendere. Una bella e brava persona che ritornato dalla guerra (non senza conseguenze psicologiche) e decide di aiutare i reduci più segnati per aprirli a "nuova vita", come nuova è la vita che si sta aprendo davanti a lui, insieme alla moglie e due bambini piccoli. Beffardo è però il destino e Kyle muore proprio per mano di chi lui cercava di aiutare.
American Sniper è un film bellissimo, profondo e ricco di punti di riflessione sulla guerra: il suo no-sense, le sue vittime vive o morte che siano tutte colpite e segnate per sempre. Chris Kyle era un brav'uomo che ha combattuto in Iraq per quella che credeva una causa giusta e ha combattuto ancora a casa negli States per ritrovare la pace e proprio in terra amica, finisce ucciso (fuori scena).
A fine film ti resta un senso di vuoto e tanto amaro in bocca.



Altri film ho visto nelle mie due settimane di break natalizio ma questi tre sono quelli che hanno lasciato il segno. Certo non esattamente film di Natale ma non avendo avuto il tempo per vederli prima, come scrivevo all'inizio, hanno trovato spazio in questo pausa tra lucette decorazioni e biscotti a forma di stella.

Al prossimo film!

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